Il primo disco degli Hellsteps, band molisana indipendente alla costante ricerca dell’etichetta, consta di quattro muscolose tracce di black/death metal duro e puro.
I cinque ragazzi di Termoli (Pas ai microfoni, Antonio Occhionero e Lord of War alle chitarre, Darktears al basso e Gianni Tozzi a picchiare sui piatti) sprigionano un’atmosfera asfissiante e demoniaca, con sequenze veloci e abbastanza tecniche: sin dal primo pezzo (Arcana Malvagità) i riff ipnotici di chitarra cominciano ad accoltellare la voce oscura e cavernosa di Dienece e, bisogna dirlo, il ritornello non dispiace.
La velocità d’esecuzione contraddistingue anche Bastard Sorrow, un crescendo ossessivo e frenetico di batteria e basso, mitraglianti al suono, che infine si scioglie in un languido outro della lead guitar.
I ruggiti rabbiosi del cantante, tipici segni distintivi del genere in questione, possono alla lunga stancare un orecchio non educato ed è ciò che succede in Carthago Delenda Est.
La penultima traccia si contraddistingue anche per un basso timidamente slappato e, soprattutto, per il testo quasi completamente in latino: un inno alla lotta indomita che è un chiaro omaggio al celebre conflitto punico ed in particolare al discorso di Catone il Censore, che condannò la nemesi di Roma alla distruzione.
Daimonesias - vecchia traccia riveduta e inserita nel disco - chiude il lavoro degli Hellsteps;
la voce mostruosa continua a disperarsi e le corde della chitarra schizzano sangue fino ad un assolo apprezzabile.
Last Moment of Sanity è senz’altro un inizio promettente per questo gruppo indipendente, che deve tuttavia ancora limare gli artigli, magari riempire un po’ di più la scaletta e al contempo cercare un suono originale e fuori dai canoni di un genere in cui è facilissimo risultare sfocati.
Tracklist:
01. Arcana Malvagità
02. Bastard Sorrow
03. Carthago Delenda Est
04. Daimonesias (New Version)
[by Francesco Esposito]