Dopo "Comunicazione" tornano gli Swell99 con Life, album dal sound molto esterofilo che sembra però strizzare l'occhio all'Italia. Le tracce sono in inglese tranne Non è la fine e il singolo estratto Urlo. La band di Macerata promette violenza e potenza e dal punto di vista strumentale c'è poco da fraintendere con i riffoni distorti dei due chitarristi Carlo Ciarocchi e Maxi Carnevaro e la batteria pesto-come-se-non-ci-fosse-un-domani di Lorenzo Eugeni. Sono proprio questi elementi a farmi pensare subito agli Alter Bridge: sessione ritmica martellante, ruoli ben definiti delle chitarre, basso perso da qualche parte nel mix (solo in Screaming to the world Michele Pierini ci propone un timido basso distorto, protagonista delle strofe su gentile concessione del silenzio chitarristico) tutto in perfetto stile Alter Bridge. La voce convinta di Carlo Spinaci arriva subito al punto e propone un timbro grintoso che evoca i fantasmi di Chad Kroeger e Brad Arnold, frontmen di Nickelback e 3 Doors Down. L'appello continuo a diversi luoghi comuni del rock mainstream da una parte e del pop metal, tanto di moda negli States, dall'altra, spengono il mio entusiasmo. Sensazione che viene parzialmente smentita da altre tracce dell'album, la cui produzione vanta la collaborazione con diversi artisti tra cui Andrea Braido che pone il suo sigillo solistico su Boost.
Noto con piacere arrangiamenti di ottima qualità che riescono a mantenere sempre alta la tensione e a divertire con una varietà ben orchestrata. Sicuramente una costante che raggiunge il culmine nella title track Life, in Real Friend (di cui si può facilmente rintracciare sul tubo una versione eseguita nella famosa Salaprove di Rock Tv) e in Bloody Knife curate fino all'ultimo incastro. Seconde voci ben studiate e interpretate, come nella power ballad Butterfly, e la costante ritmica frenetica e precisa riescono, a momenti, a scendere a patti con l'estrema semplicità armonica e melodica che non permette, però, il salto di qualità. Effettivamente, denudando i brani del loro vestito strumentale, il songwriting è semplice fino alla banalità. Ne risente la voce, graffiata al punto giusto, incastrata, però, nella trappola di testi che sembrano parlare di tutti e nessuno, facili da comprendere, ma poco comunicativi. La scelta espressiva vocale viaggia parallela e coerente al sound generale limitandosi ai soliti falsetti dolcissimi o raschiati supercattivi, insomma anche in questo frangente si sente pesante la presenza di Alter Bridge & co i quali sembrano rivendicare con particolare sadismo l'esclusività del loro stile.
Forse sarà la quantità illegale di "Yeah", ma tutto questo voler essere rockettari, duri e bastardi porta gli Swell99 ad assumere un atteggiamento musicale dispersivo, poco originale e a tratti un po' artificioso. Dunque ottima produzione e arrangiamenti molto curati non bastano a identificare nella band marchigiana la promessa del rock italiano che si vede pressato in un barattolo di plastica tanto piccolo quanto trasparente, con la scritta "Rock" sul tappo.
Tracklist:
01. Urlo
02. Bloody Knife03. Screaming To The World
04. Life
05. Boost
06. Talk
07. Rea Friend
09. Mistake
10. Angels
11. Non è la fine
[by Francesco Piro]