In una recente intervista al settimanale "Mirror", il chitarrista dei Black Sabbath, Tony Iommi, ha raccontato l'evoluzione della sua vita negli ultimi tre anni, da quando si è ritrovato a combattere una dura battaglia contro il cancro, iniziata all'epoca dell'uscita di "13", l'ultimo album della band.
"Dopo l'uscita di '13' siamo andati in tour per suonare ben 81 concerti in 28 paesi. E' stato fantastico, ma veramente tosto", ricorda Iommi. "Ogni sei settimane ero costretto a tornare a casa in U.K., per sottopormi ai trattamenti di chemioterapia, e restare ricoverato due o tre settimane prima di poter tornare a suonare con la band. L'intero tour è stato modificato in base alle cure che avrei dovuto effettuare. Una volta terminati i concerti sono stato costretto a ricoverarmi per ben due mesi, a causa di tutto lo stress subito".
Malgrado gli ultimi successi ottenuti, sia sul palco che fuori (ricordiamo infatti che il chitarrista è diventato professore di musica alla Coventry University), Tony Iommi non sembra molto ottimista per quanto concerne il futuro, ormai condizionato irrimediabilmente dalla malattia. "Quest'estate ho terminato gli ultimi cicli di chemio. E' sicuramente un aspetto positivo, dal momento che ho molta più energia, ma al tempo stesso mi chiedo se abbia funzionato o meno. I dottori non si aspettano che il cancro guarisca definitivamente; c'è un 30% di chance che ciò possa accadere, ma il più delle volte torna, e può farlo in qualsiasi momento. Sicuramente da allora ho iniziato a vedere la vita in maniera diversa. Potrei restare in vita un altro anno così come altri 10, non lo so davvero".
[di Annalee Hudson]