Nel febbraio del 1970 i Black Sabbath avevano fatto il loro ingresso nella scena musica sconvolgendo tutto e tutti, dando inizio al genere Heavy Metal e iniziando il regno incontrastato nel genere per tutti i 10 anni a seguire nei quali produrranno ben 8 album in studio.
Sei mesi dopo l’uscita dell’album omonimo arriva “Paranoid”. 8 brani, 42 minuti. I Black Sabbath acquisiscono maggiore sicurezza e una linea più coerente rispetto al primo lavoro. Lo stile dei 4 però è sempre quello: riff costanti, assoli taglienti ma non rapidissimi, ritmo cadenzato, pause e lunghe parti strumentali.
L’album vede alcune delle perle dell’intera discografia della band come “War Pigs” eccentrica traccia di quasi 8 minuti, “Paranoid” title track inserita nell’album solo come ripensamento perché erano a corto di tracce da inserire. “Paranoid” rappresenta la base stilistica sulle quali si evolveranno band come gli Iron Maiden: un riff ripetuto, intercettato da brevi strofe cantate e un gioco di basso e chitarra.
Ancora “Iron Man” una delle canzoni più famose della band.
Lo stile è meno cupo del precedente lavoro, i toni sono leggermente più alti e soprattutto l’intero disco ha una coerenza narrativa e melodica, caratteristica che il precedente lavoro non aveva.
C’è anche spazio per una lenta ballata “Planet Caravan” durante la quale Ozzy cantò attraverso un microfono speciale accompagnato da suoni esotici che richiamano luoghi lontani in cui è ancora possibile perdersi e una chiusura con una chitarra pulita. Una scelta eccezionale per i Black Sabbath del periodo ma si tratta solo di un preludio a “Iron Man” la canzone simbolo dell’album.
I testi vanno dalla guerra in Vietnam con un particolare attacco verso i politici (I politici si nascondono / Hanno cominciato la guerra / Perché ora non vanno a combattere? / Lasciano questo ruolo ai poveri, sì), sulla paranoia, riflessioni introspettive, uomini di metallo che faticano ad essere accettati dalla società, destini ostili e tragici. Insomma, testi cupi, oscuri ma meno del precedente lavoro.
È semplice, diretto, duro e ostile, drammatico, libero di suonare come “Hand of Doom” traccia di 7 minuti che contiene in se diverse tracce, dai diversi stili e ritmi. Tutto ciò seguito da una traccia strumentale “Rat Salad”.
Paranoid è stato l’album dei malintesi da cui però è nato un capolavoro: originariamente il titolo era War Pigs, ma la casa discografica insistette per cambiare il titolo per paura di una reazione da parte dei sostenitori della guerra del Vietnam (in corso). In realtà Ozzy disse che il cambio di nome non ha nulla a che fare con la guerra del Vietnam e fu deciso dalla casa discografica dopo che il singolo “Paranoid” dimostrò un notevole successo. Ma era troppo tardi per cambiare l’artwork della copertina che infatti rimase quella originale.
Se il primo album dei Black Sabbath è stato l’apri pista dell’Heavy Metal, il secondo lavoro è stata la consacrazione del genere fino ad elezione a testo sacro del genere.
Tracklist:
01. War Pigs
02. Paranoid
03. Planet Caravan
04. Iron Man
05. Electic Funeral
06. Hand of Doom
07. Rat Salad
08. Faires Wear Boots
[by Indie Crims]