A due anni dal loro ultimo album Last Of Our Kind, che ha visto una ripresa dopo il fallimentare tentativo di Hot Cakes, i Darkness sono tornati con Pinewood Smile.
La ricetta è sempre la stessa, ed è quella che la band britannica ha consolidato ormai da tempo: adrenalina e ironia gli ingredienti principali.
Il sapore di questo nuovo lavoro è tutto anni ’80, influenza particolarmente presente in brani come Japanese Prisoner of Love e Lay Down with Me, Barbara. L’album è stato preceduto da due singoli: All The Pretty Girls e Solid Gold, che trattano della vita da rockstar, tanto desiderata e mitizzata dalla cultura popolare, tra ragazze facili ed ego smisurati.
La performance vocale di Justin Hawkins è, come sempre notevole, sappiamo che per lui cambiare registro è facile come bere un bicchier d’acqua. Il fratello Daniel carica l’album con riff che non annoiano l’ascoltatore, come nel caso di Buccaneers of Hispaniola e Southern Trains, quest’ultima tratta del malfunzionamento del sistema ferroviario britannico, a tal proposito mi chiedo cosa avrebbero scritto i quattro se fossero nati e cresciuti in Italia. La combo Frankie Poullain - Rufus Taylor si riconferma vincente: i due presentano una sezione ritmica solida, ma mai banale.
Il lavoro nel complesso convince, ma fa storcere il naso ai suoi ascoltatori: l’esecuzione da parte della band è impeccabile, tuttavia l’album cala proprio nei momenti in cui dovrebbe dare il massimo, smorzando l’entusiasmo creato.
Tracklist:
01. All The Pretty Girls
02. Buccaneers of Hispaniola
03. Solid Gold
04. Southern Trains
05. Why Don’t the Beautiful Cry?
06. Japanese Prisoner of Love
07. Lay Down with Me, Barbara
08. I Wish I waqs in Heaven
09. Happiness
10. Stampede of Love
[by Adriana Coco]