Un suono potente e aggressivo: ecco quello che si può ascoltare in ‘Cry of love’, disco d’esordio dei The Berries. Formata da tre ragazzi con la passione del rock’n’roll più puro, esordisce nella scena musicale nell’inizio di questo 2018.
Il lavoro, con cui si presentano al pubblico contiene 6 brani molto diversi tra loro. Urla ma anche sussurri e necessità di comunicare contraddistinguono questi tre ragazzi toscani e la loro musica.
Il brano forse più significativo, che ingloba tutto questo, è ‘Going Down’ (terza traccia dell’album ed anche primo singolo estratto). Qui si comincia con un sussurro e parole pronunciate senza l’accompagnamento della musica, musica che poi esplode con la forza propria dei The Berries dopo una ventina di secondi dall’inizio del brano. La stessa band descrive così il senso di impotenza che si prova dopo una delusione (tema del brano): “quasi come delle sabbie mobili che ci trascinano inesorabilmente a tu per tu con noi stessi, a fare i conti con la nostra coscienza”.
Il videoclip, girato sulle note della canzone, è una rivisitazione della fiaba di cappuccetto rosso in cui la bambina viene ingaggiata da tre nomadi (impersonati dagli stessi The Berries) per derubare la casa della nonna. Un lecca-lecca come ricompensa ci dà l'idea di quanto poco oggi basti per compiere determinati gesti, anche verso i propri cari.
Il pianto, filo conduttore del lavoro d’esordio del gruppo, è evidente nelle sue accezioni più ampie: è pianto di espressione di tutti quei sentimenti insiti nell’uomo, è pianto spesso senza una ragione (perché non è necessario sempre averne una), è pianto che, facendoci sfogare, svela il nostro lato più forte.
Ecco come i ragazzi si presentano: “dei pazzi ci hanno definito, nel 2016, una delle migliori band emergenti toscane ed altri, probabilmente ancora più folli di loro, continuano a invitarci a suonare in festival, club e serate in tutta Italia; questo mi porta a pensare che i The Berries sono quella band di cui nessuno ha bisogno ma quella che tutti meritano, perché boh, probabilmente nella vostra vita passata eravate dei serial killer”.
Insomma, serial killer o meno, ‘Cry of love’ è, sicuramente, un album che vale la pena di essere ascoltato.
Tracklist:
01. My Woman
02. Good Old Days
03. Going Down
04. Berny Boy
05. Sitting On The Top Of The World
06. I'm Waiting
Formazione:
Alessandro Martini - voce, chitarra
Marco Ferretti - basso
Luca Carli - batteria
[by Letizia Imperitura]